Pubblicato il 28 Ottobre, 2021 da

L’Italia è leader mondiale nella filiera vitivinicola biologica

Secondo gli ultimi dati ISMEA, l’Italia è leader mondiale nella filiera vitivinicola biologica.

L’Italia vince per superficie vitata coltivata a bio: al 2019, infatti, si contano oltre 107mila ettari di vigneto biologico con un’incidenza sulla superficie vitata complessiva del nostro Paese di quasi il 19%, la più alta in Europa e nel mondo.

In Italia, nel 2020, 4 bottiglie di vino su 100 sono biologiche. Un fenomeno questo in forte crescita anche nel resto mondo, sia in termini di estensioni delle superfici vitate che di interesse del consumatore, sempre più attento all’impatto della produzione alimentare sull’ambiente.

Esportazioni italiane di vino

 

A livello mondiale, dei 7 milioni di ettari di superficie viticola complessivamente censita, una quota pari al 6,7% è coltivata secondo i metodi di produzione dell’agricoltura biologica, per un’estensione complessiva vicina ai 500mila ettari, più del doppio rispetto a 10 anni fa. In Italia, al 2019 si contano 107.143 ettari di vigneto biologico (+109% nel decennio).

L’Italia è leader mondiale nella filiera vitivinicola biologica, e vince anche nelle esportazioni.

Complice il rinnovato sex appeal del brand Italia, grazie anche agli inattesi trionfi in ambito sportivo negli Europei di calcio e musicale, con l’ Eurovision song contest, le esportazioni vinicole tricolori hanno registrato a luglio un ulteriore balzo in avanti arrivando a sfiorare i 4 miliardi di euro, valore che rende sempre più a portata di mano il traguardo dei 7 miliardi auspicati a fine anno.

Da evidenziare la brillante performance dei vini DOP (+17% i valori), trainati sia dal segmento dei fermi (+15%) sia da quello degli spumanti (+27%).

Novità dal Mipaaf per il settore vitivinicolo

Il Mipaaf, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, firma il decreto di nomina dei componenti del Comitato nazionale vini Dop e Igp per il prossimo triennio.

Il Comitato ha competenza in materia di tutela qualitativa dei vini Dop e Igp e della loro valorizzazione commerciale. E’ previsto, infatti, il suo intervento nella procedura di esame delle domande di protezione e modifica dei disciplinari di produzione dei vini DOP e IGP.

Quando il Comitato tratta questioni attinenti a una denominazione di origine o a una indicazione geografica tipica, partecipa alla riunione un rappresentante della Regione o Provincia autonoma interessata, nonché un rappresentante del Consorzio di tutela autorizzato, a testimonianza del sostegno che il Ministero da alla valorizzazione dei forti legami con il territorio che ha questa tipologia di prodotti, uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy.

Leggi anche: Le differenze tra DOP, DOC e altri Marchi di Qualità

Il valore del biologico in Italia

Il biologico vale in Italia 3,6 miliardi (4% del totale agroalimentare).

All’Osservatorio del Sana, salone internazionale del biologico e del naturale che si svolge in questi giorni nello spazio di Bologna Fiere, Ismea ha presentato i numeri del mercato italiano al consumo di prodotti biologici. Il valore del biologico è stimato in 3,6 miliardi con una crescita dell’1,9% rispetto all’anno precedente e un’incidenza sul totale dell’agroalimentare stabile attorno al 4%.

Dall’analisi del carrello della spesa l’ortofrutta risulta il comparto principale rappresentando quasi il 47% delle vendite e confermando l’attenzione dei consumatori per il fresco e freschissimo.

I canali di vendita

Per quanto riguarda i canali di vendita, i primi mesi del 2021 raccontano di una ripresa dei negozi tradizionali e specializzati (+7,7%) dopo che lo scorso anno la GDO aveva canalizzato gran parte delle vendite come conseguenza delle restrizioni dettate dell’emergenza sanitaria.
I mutati comportamenti di acquisto del consumatore sono ben evidenti anche quando si parla di vendite online.

Anche nell’agroalimentare biologico l’e-commerce è diventato un canale rilevante con un indotto di 145 milioni di euro registrato negli ultimi dodici mesi e una crescita del 96% in soli tre anni.

Nel frattempo, l’Unione Europea fissa le nuove regole del biologico, la cui applicazione viene confermata  al primo gennaio 2022.



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