Pubblicato il 25 Gennaio, 2023 da Alessia Latini
PSR e PAC: i finanziamenti a sostegno del settore agricolo
Il PSR (Piano Strategico Nazionale) italiano sull’applicazione della PAC (Politica Agricola Comune) è stato approvato lo scorso dicembre dopo un lungo confronto tra le istituzioni. Entrato in vigore il primo gennaio 2023, comprende diverse misure di finanziamenti a sostegno del settore agricolo.
Il regolamento sulla PAC 2023-27 ha introdotto un nuovo modello di attuazione. Esso prevede l’elaborazione da parte dello Stato membro di un Piano Strategico Nazionale, al cui interno prevedere gli interventi previsti in entrambe i pilastri finanziati dal FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) e dal FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale). Gli interventi programmati devono raggiungere 9 obiettivi specifici ed uno trasversale.
Indice argomenti
La PAC in sintesi
Sono quattro le parole chiave che sintetizzano l’approccio italiano alla PAC 2023-2027: equità, sostenibilità, anche sociale, sviluppo locale e innovazione.
Equità
Tra le esigenze evidenziate sin dalle fasi iniziali dei lavori al PSP è emersa l’importanza di migliorare la redditività delle aziende agricole e la necessità di garantire un sistema più mirato e più equo del sostegno al reddito degli agricoltori.
Un sistema di finanziamenti al settore agricolo più equo viene garantito attraverso la progressiva distribuzione del sostegno al reddito che, prendendo a riferimento l’intero territorio nazionale, determina un importante riequilibrio nell’allocazione delle risorse dei pagamenti diretti, a vantaggio delle aree rurali più marginali e delle zone montane.
Sostenibilità ambientale
Per affrontare le sfide climatico-ambientali, il PSP si concentra sulla transizione verde dei settori agricolo, alimentare e forestale. Circa 10,7 miliardi di euro sono destinati a interventi sul clima e l’ambiente.
Con questo obiettivo, l’Italia ha elaborato 35 regimi volontari con cui compensare gli agricoltori che decideranno di aderire alle pratiche agro-ecologiche. Questi includono un uso ridotto di fertilizzanti e fitofarmaci, tecniche agricole che preservano la biodiversità e pratiche di conservazione del suolo.
Il PSP propone un pacchetto di interventi volti ad offrire strumenti a sostegno dell’imprenditorialità e delle start-up, non solo in agricoltura ma anche in altri settori dell’economia rurale.
Innovazione
Una rinnovata attenzione viene dedicata dal PSP al sistema della conoscenza (AKIS), a servizio della competitività e della sostenibilità, nonché alla innovazione e digitalizzazione dell’agricoltura e delle aree rurali, allo scopo di supportare le imprese agricole e forestali nell’adozione di tecniche produttive più sostenibili e innovative e l’introduzione di nuove tecnologie.
La strategia 2023-27
La nuova PAC mira a:
- rafforzare il contributo dell’agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell’UE;
- fornire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni;
- consentire agli Stati membri una maggiore flessibilità nell’adattamento delle misure alle condizioni locali.
I tre regolamenti che compongono il pacchetto di riforma della PAC sono stati firmati dal Consiglio e dal Parlamento e sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale il 6 dicembre 2021. La nuova politica si applicherà integralmente quest’anno, 2023.
Gli oltre 16 miliardi di euro per lo sviluppo rurale permetteranno di finanziare, attraverso i bandi regionali, più di 70 tipologie di interventi, in sostituzione delle 20 misure e relative sotto-misure dei PSR, i Programmi di sviluppo rurale 2014-2020, poi prorogati al biennio transitorio 2021-22.
In un quadro normativo piuttosto complesso, il 31 dicembre 2021 il MiPAAF (attualmente Masaf), ha trasmesso alla Commissione UE la prima stesura del Piano Strategico Nazionale 2023-2027. La programmazione degli oltre 16 miliardi destinati dal Piano strategico PAC 2023-27 dell’Italia agli interventi di sviluppo rurale è quindi ufficialmente partita i 1mo gennaio 2023.
Per approfondire: PSR, cosa sono, come funzionano e cosa proporranno
I fondi per lo sviluppo rurale
Per la gestione degli interventi di sviluppo rurale per la programmazione 2023-2027 della nuova PAC, l’Italia dispone di circa 7 miliardi e 260 milioni di euro dal FEASR, a cui si aggiungono circa 8 miliardi e 752 milioni di euro a titolo di cofinanziamento nazionale e regionale.
L’accordo sulla ripartizione delle risorse raggiunto un sede di Conferenza Stato-Regioni il 21 giugno 2022 assegna 5 miliardi e 677 milioni alle regioni meno sviluppate, un miliardo e 264 milioni alle regioni in transizione e poco più di 6 miliardi alle regioni più sviluppate. Circa 3 miliardi sono le risorse gestite a livello nazionale dal Ministero per gli interventi di gestione del rischio e la Rete rurale nazionale.
I bandi FEASR 2023-27
L’Italia ha sostituito le 1.027 azioni dei PSR 2014-2020 con una lista di 76 interventi, di cui 4 sulla gestione del rischio, a regia nazionale. A questi si aggiungono 20 interventi relativi a impegni della precedente programmazione che verranno implementati con le risorse finanziarie del ciclo 2023-27.
Ogni Regione affida ad un Complemento di programmazione regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 la definizione delle proprie scelte strategiche e l’individuazione degli interventi da attivare nel corso della programmazione, con la relativa articolazione finanziaria. È sulla base di questi documenti, già adottati da diverse Regioni, che vengono emanati i bandi ed assegnati i fondi ai beneficiari finali.
In termini di allocazione delle risorse, nei programmi delle Regioni, prevalgono gli Impegni in materia di ambiente e di clima (SRA), cui vanno 4 miliardi e 482,1 milioni di euro, il 28% del totale, seguiti dagli Investimenti (SRD), a quota 4 miliardi e 291,1 milioni di euro, corrispondenti al 26,8% della dotazione complessiva per lo sviluppo rurale.
Il sostegno per la conversione e il mantenimento del metodo biologico assorbe, insieme al sostegno delle zone con svantaggi naturali e agli investimenti produttivi agricoli, circa il 30% delle risorse disponibili. Insediamento dei giovani agricoltori e attuazione delle Strategie di sviluppo locale seguono in termini di assorbimento del budget, con un’incidenza pari a circa il 10% del totale, seguiti da Benessere animale e Produzione integrata, che assorbono nel complesso circa il 7% delle risorse, e dagli Investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, a quota 4,46%.
Il CSR della Regione Lazio
Il 13 gennaio 2023 la Regione Lazio ha approvato il documento obbligatorio per il prosieguo della programmazione europea di “Complemento per lo Sviluppo Rurale (CSR) per il periodo 2023-2027“, conforme al Piano Strategico Nazionale (PSN) della PAC 2023-2027 e coerente con l’analisi di contesto e la gerarchizzazione dei fabbisogni elaborata a livello regionale.
Gli elementi caratterizzanti la nuova programmazione del Lazio sono diversi. Tra i più significativi: la transizione ecologica, promossa con uno stanziamento di 105,7 milioni di euro di spesa pubblica cofinanziata per l’agricoltura biologica e l’introduzione di tre nuovi interventi quali la produzione integrata, l’uso sostenibile dell’acqua e l’agricoltura di precisione; la competitività e sostenibilità delle imprese con un finanziamento di 156,6 milioni di euro per le misure a investimento a favore della filiera agroalimentare.
Infine abbiamo il ricambio generazionale con uno stanziamento di poco inferiore ai 65 milioni di euro, i finanziamenti al settore agricolo incentivando l’imprenditoria femminile e il benessere animale e le aree svantaggiate, la semplificazione.
Le start up extra agricole nel CSR della Regione Lazio
Tra gli interventi compresi nel CSR della Regione Lazio, c’è quello per favorire gli insediamenti di giovani agricoltori o nuovi agricoltori e l’avvio di nuove imprese rurali. Saranno i GAL (Gruppi di azione locali) ad attuare l’intervento nelle aree Leader selezionate, con l’obbiettivo di attrarre e sostenere i giovani agricoltori e altri nuovi agricoltori e facilitare lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle zone rurali.
Ma anche di promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, inclusa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile.
La finalità dell’intervento è quella di rivitalizzare le economie rurali, rafforzando e diversificando l’economia rurale, attraverso la creazione di nuove attività extra agricole, che hanno come oggetto lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi all’interno dell’economia rurale, al fine di contrastare lo spopolamento, contribuire allo sviluppo occupazionale e sostenere il ruolo della microimprenditoria e della piccola impresa nel rafforzamento del tessuto economico e sociale delle aree rurali, in coerenza con le strategie locali di tipo partecipativo.
Leggi anche: Commercializzazione prodotti agricoli. La rivoluzione dei canali di vendita
I finanziamenti per il settore agricolo
Secondo la Coldiretti nel 2105 i percettori di Pac sono stati 1,1 milioni, l’anno scorso circa 730mila. Rispetto alle precedenti gestioni, la più grande novità di questa Pac è la modalità con cui verranno distribuiti i finanziamenti per il settore agricolo, attraverso il sostegno al reddito: non saranno più legati alla produzione, ma verranno quantificati in base ai comportamenti sostenibili messi in campo.
Entro il 2027 ogni agricoltore dovrà percepire aiuti non inferiori all’80% della media nazionale e per questo dovrà avvenire una redistribuzione delle somme: oggi, infatti, la Lombardia ha una media di 600 euro di contributi per ettaro, mentre la Sardegna solo 120.
Come già detto in precedenza, tutti i Piani strategici sostengono il reddito con finanziamenti per il settore agricolo e la resilienza dello stesso come obiettivo chiave.
Alcuni esempi del sostegno fornito:
- I pagamenti diretti della PAC rimangono una rete di sicurezza per gli agricoltori. Circa 20 miliardi di euro di sostegno al reddito di base saranno distribuiti ogni anno agli agricoltori ammissibili. Tuttavia, è subordinato all’applicazione da parte degli agricoltori di norme di base rafforzate per le buone condizioni agricole e ambientali (BCAA). Le BCAA dovrebbero coprire quasi il 90% dei terreni agricoli dell’UE;
- La nuova PAC indirizza un livello elevato di sostegno pubblico a chi ne ha più bisogno. Le piccole e medie aziende agricole di 25 Paesi dell’UE riceveranno un maggiore sostegno al reddito grazie a un pagamento ridistributivo pari al 10,6% di tutti i pagamenti diretti. L’importo sarà di 4 miliardi di euro all’anno;
- Per aiutare gli agricoltori a far fronte alle crisi, il 15% delle aziende agricole dell’UE riceverà un sostegno per sottoscrivere premi assicurativi, partecipare a fondi comuni o ad altri strumenti di gestione del rischio;
- Il livello di sostegno alle colture proteiche/legumi attraverso il sostegno accoppiato al reddito aumenterà del 25% rispetto al 2022. Ciò contribuirà a ridurre la dipendenza degli agricoltori dell’UE dalle importazioni e dall’uso di alcuni fertilizzanti. Anche altri 17 settori in difficoltà riceveranno un sostegno accoppiato, raggiungendo il 21% delle aziende agricole dell’UE;
- I Piani incentiveranno i gestori dei terreni a immagazzinare il carbonio nel suolo e nella biomassa, a ridurre le emissioni di gas serra e a contribuire all’adattamento nel 35% della superficie agricola dell’UE attraverso pratiche di gestione appropriate, come la gestione estensiva dei pascoli, la coltivazione di leguminose e colture intercalari, la fertilizzazione organica o l’agroforestazione;
- Il sostegno specifico ai giovani agricoltori occupa un posto di rilievo in ogni Piano approvato e i Paesi dell’UE sono andati oltre il requisito minimo di destinare il 3% dei pagamenti diretti al rinnovo generazionale. Complessivamente, 8,5 miliardi di euro di spesa pubblica aiuteranno i giovani agricoltori ad avviare, investire e mantenere la propria azienda nei primi anni di attività. Nel periodo 2023-2027, si prevede che un totale di 377.000 nuovi giovani agricoltori si insedieranno come agricoltori a pieno titolo. Alcuni Stati membri prevedono ulteriori sforzi per incoraggiare la successione nelle aziende agricole, migliorare la parità di genere nelle aree rurali e rafforzare la posizione delle donne nell’agricoltura.
Inoltre abbiamo interventi di sostegno che riguardano:
- La rotazione delle colture, sulla base dei nuovi obblighi per gli agricoltori, che è prevista per circa l’85% dei terreni coltivabili finanziati dalla PAC dell’UE. Ciò contribuirà a interrompere i cicli di parassiti e malattie, riducendo così l’uso e il rischio di pesticidi. Per andare oltre, oltre il 26% dei terreni agricoli dell’UE riceverà un sostegno per adottare, tra le altre cose, la gestione integrata dei parassiti e l’uso di metodi non chimici per il controllo dei parassiti o l’agricoltura di precisione;
- Il sostegno della PAC alla produzione biologica nel 2027 sarà quasi raddoppiato rispetto alla superficie finanziata nel 2018. Ciò contribuirà in modo determinante al raggiungimento delle ambizioni nazionali degli Stati membri di aumentare la superficie coltivata a biologico, che vanno dal 5 al 30% nel 2030;
- Gli investimenti previsti per la produzione di energia rinnovabile nelle aziende agricole aggiungeranno 1.556 MW alla capacità di produzione energetica dell’UE;
- I Piani sosterranno gli investimenti per rendere più attraente vivere e lavorare nelle aree rurali, con l’obiettivo di creare almeno 400.000 posti di lavoro. Verranno inoltre sostenuti gli investimenti in tecnologie e servizi digitali che ottimizzeranno l’efficienza delle risorse.
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Da oltre 20 anni nel settore del marketing, gestione del personale e della formazione aziendale, mi occupo di promozione e comunicazione per i Centri di Formazione Professionale della Provincia di Viterbo, per diverse aziende del comparto agroalimentare e per ITS Agroalimentare.