I prodotti agroalimentari italiani sono tra i più amati in tutto il mondo
Dall’America al Giappone passando per l’Europa, i nostri prodotti sono apprezzatissimi, in alcuni casi anche osannati, rendendo noi italiani uno dei popoli più amati nel mondo. Nonostante la concorrenza, l’Italia negli ultimi anni si è confermata al primo posto tra tutti i Paesi dell’Unione Europea nel settore agroalimentare.
La crescita maggiore è stata nel Centro-Sud mentre il Nord ha subito una diminuzione di mezzo punto.
In aumento i prodotti certificati, Dop, Igp e Stg
I prodotti certificati sono aumentati a 291 e nell’arco di 10 anni i prodotti Dop, Igp e Stg sono raddoppiati. Di tutti questi, 112 sono stati riconosciuti solo nel Centro-Sud! Invece le Regioni che hanno il maggior numero di prodotti riconosciuti sono Veneto ed Emilia-Romagna.
In tutti i 28 Paesi dell’Unione Europea c’è almeno un piatto tipico che lo caratterizza. Gli ingredienti utilizzati dipendono da cosa è presente nelle produzioni agricole e di allevamenti in ogni Stato.
L’Italia da millenni è una penisola fortunata, poiché la sua posizione geografica consente di avere un’enorme varietà di prodotti. Dopo essere stati lavorati, andranno a comporre i piatti per cui siamo famosi al mondo, fra tutti la pizza.
La nostra nazione è difatti una grande produttrice di formaggi, cereali, prodotti ortofrutticoli e oli extravergini di oliva. Con tutti questi elementi creiamo piatti unici, valorizzandoli e facendoli diventare un vanto dell’identità nazionale o folkloristica fra le regioni.
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Grazie anche agli incentivi dati alle Regioni, è anche in crescita il numero dei produttori, in particolare nel Mezzogiorno. Nonostante ciò la maggior parte è concentrata nel Nord Italia mentre la metà è ripartita più o meno equamente fra Toscana, Sardegna e Trentino-Alto Adige.
I dati indicano che nel settore sono occupati prevalentemente uomini, mentre le donne sono sola una piccola percentuale, presente soprattutto nei settori vegetali, come oli e cereali.
E adesso passiamo a vedere quali sono i cibi italiani più amati ed esportati a livello internazionale.
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Classifica dei 10 prodotti agroalimentari italiani più esportati
Cioccolato, tè, caffè, spezie e piatti pronti sono i prodotti made in Italy più esportati al mondo. Con un fatturato di 6,7 miliardi di euro e una crescita di un +8,6%.
Sono questi gli ultimi dati raccolti dalla ricerca “L’agroalimentare italiano nel mondo” della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, realizzata con Promos, azienda speciale della Camera di commercio per le attività internazionali.
Ma vediamo adesso nel dettaglio quali sono i 10 prodotti italiani più amati al mondo.
- Cioccolato, caffè, tè e spezie
- Piatti pronti Made in Italy
- Vini
- Pasta, pane e farinacei
- Uva, agrumi
- Frutta e ortaggi lavorati e conservati
- Prodotti lattiero-caseari
- Carne lavorata e conservata
- Cereali, riso, ortaggi
- Oli, grassi vegetali e animali
La Camera di Commercio, sulla base di dati Istat (anni 2016 e 2015), segnala inoltre che Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna concentrano la metà dell’export attribuendo all’agroalimentare italiano un valore pari a 40,2 miliardi di euro all’anno con una crescita del 5,5%.
[AGGIORNAMENTO DEL 10 GIUGNO 2021]
Il Senato approva le mozioni sulla tutela e la promozione dei prodotti agroalimentari italiani
Il 10 giugno si è svolta l’Assemblea per discutere ed approvare mozioni sulla tutela e la promozione dei prodotti agroalimentari italiani.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, ha aperto così il suo intervento: “La mia presenza oggi è legata al valore che il cibo ha per il nostro Paese, anche sotto il profilo economico e dell’attrattività turistica. E tutelare questa distintività non può non essere un elemento centrale nelle politiche del Governo. Credo che tutte le mozioni che oggi sono state presentate vadano esattamente in questa direzione, per la richiesta forte di tutela della distintività del cibo italiano”.
Ha condiviso quindi la necessità di tutelare il carattere distintivo del cibo italiano, che ha un forte rapporto con la cultura, le tradizioni, la tutela della salute, la prevenzione di patologie, l’attrattività turistica del Paese. Ha fatto riferimento inoltre alla battaglia per un sistema europeo di etichettatura chiaro, che fornisca informazioni corrette sul valore nutrizionale.
Il sistema di etichettatura proposto dall’Italia è stato condiviso da altri Paesi e sono in corso colloqui anche con la Francia per trovare una sintesi tra il carattere intuitivo del sistema Nutri-Score ed il valore informativo del sistema NutrInform.