Pubblicato il 20 Ottobre, 2021 da

Dal BUONO! al Sostenibile: Gli innovatori scommettono sull’agrifood italiano

“Buono! Storie italiane di agricoltura, territori e cibo sostenibili” si è svolto il 24 e 25 giugno completamente online (con dirette e collegamenti in live streaming da tutta Italia) per anticipare il “Maker Faire Rome – The European Edition 2021”, la più grande manifestazione europea dedicata all’Open Innovation che, giunta alla sua IX Edizione, torna in presenza a Roma negli spazi del Gazometro Ostiense.

Buono! è stato il primo evento digitale, organizzato appunto da “Maker Faire Rome – The European Edition”, per raccontare l’importanza del cibo per il nostro futuro e puntare ad affermare il valore della sostenibilità come dimensione imprescindibile per il benessere sociale, culturale, ambientale ed economico.

Per approfondire leggi l’articolo di Thomas Pardo su Cibis Ambassador: Piccolo e BUONO! La sostenibilità trova terreno anche nel Lazio

Buono! Il Food Systems Summit e le sfide per le imprese dell’agroalimentare

Le tematiche che coniugano agrifood e sostenibilità sono state protagoniste anche nel main stage del Maker Faire di quest’anno. Venerdì 8 ottobre il palco principale, che per tre giorni ha raccontato e parlato di progetti, soluzioni, persone, visioni, con l’evento “Buono! Il Food Systems Summit e le sfide per le imprese dell’agroalimentare”.

A poche settimane dalla conclusione dai grandi appuntamenti internazionali, il G20 a presidenza italiana sull’agricoltura (Firenze, 17-18 settembre) e il Food Systems Summit (NY, 23 settembre), l’evento ha fatto il punto sugli esiti dei dibattiti globali e sugli impegni delle imprese per sistemi agroalimentari sostenibili.

Sul palco sono intervenuti l’Ambasciatore Giorgio Marrapodi, Direttore generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, e il prof Angelo Riccaboni, Presidente Santa Chiara Lab – Università di Siena, moderati da Fiorino Intorno, Direttore del Santa Chiara Lab.

Siena Food Lab: il progetto di agritech e alta formazione per la sostenibilità delle imprese agrifood

I progetti presentati dal centro Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, nei loro stand espositivi, sono due: “Siena Food Lab” e “Oxistress”.

“Siena Food Lab”, il progetto di trasferimento tecnologico e alta formazione, ha presentato al pubblico del Maker Faire alcuni esempi di tecnologie innovative applicate all’agricoltura. Largo dunque a sensori, droni, piattaforme digitali per la mappatura dei campi, modelli previsionali, remote sensing, metodi di campionamento per scoprire tutti i vantaggi e le opportunità dell’agricoltura di precisione e le ricadute positive sulle comunità locali.

Mentre Lab Vr, il laboratorio di realtà virtuale dell’Università di Siena, ha presentato “Oxistress” un gioco educativo in virtual reality di divulgazione scientifica, sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo – Università di Siena: attraverso la narrazione e il gioco, il progetto diffonde ad un pubblico di non esperti i risultati della ricerca che indaga la relazione tra acidi grassi alimentari e fertilità maschile. (https://makerfairerome.eu/it/espositori/?edition=2021&exhibit=200394).

Sostenibilità e innovazione nell’agrifood: la Regione Lazio in prima fila

Buono!, in entrambi gli appuntamenti (quello di Giugno ed il più recente del Maker Faire), vuole raccontare al grande pubblico perché è importante il cibo per l’oggi e per il domani e perché una dieta sana ed equilibrata, come quella mediterranea, e le migliori pratiche dei nostri agricoltori e dei nostri imprenditori, sono decisivi per il benessere e l’ambiente e dunque per la qualità della vita.

Produrre più cibo, mantenendo alta la qualità, rispettando la natura e seguendo criteri di sostenibilità si può, basta innovare.

Ed i temi della sostenibilità ed innovazione vedono in prima fila anche la regione Lazio.

“Il Lazio ha un ruolo da protagonista nel settore del biologico siamo al terzo posto in Italia per incidenza della superficie biologica sul totale con un 23,2%, al quinto posto per estensione delle superfici bio e al settimo posto per numero di operatori, parliamo infatti di più di 5.000 aziende pari al 6,35% del totale nazionale” ha rivelato l’Assessore Agricoltura, Foreste, Promozione della filiera e della cultura del cibo, della Regione Lazio, Enrica Onorati, commentando l’insediamento di un Tavolo del biologico, nel corso dell’appuntamento Buono! dello scorso giugno.

“E’ stato appena chiuso – ricorda ancora l’Assessora – il nuovo bando annualità 2021 che ha stanziato oltre 3 milioni di euro per le pratiche e i metodi di produzione biologica”. Percorsi che diventano strategici nel contribuire a stimolare processi sostenibili dal punto di vista ambientale.

Leggi anche: I fondi per il settore agroalimentare dal PNRR

Una situazione, quella del Lazio, fotografata in dettaglio anche dal SINAB, il Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, che contava nella regione ben 4043 operatori che praticano produzione biologica, per un totale di 144.035 ettari di SAU condotti secondo il regime biologico. Un impegno importante sostenuto nella quasi totalità da piccole e medie imprese.

Anche in questo infatti le PMI si confermano il tessuto connettivo e la dorsale della produzione della regione, se è vero che alle piccole e medie imprese fa capo l’86% della produzione del Lazio.

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