Pubblicato il 21 Dicembre, 2022 da Alessia Latini
GenZ e Millennials: l’agricoltura come opportunità di lavoro
Ad attrarre e stuzzicare le nuove generazioni è il binomio sostenibilità e agricoltura. Secondo l’ultimo Osservatorio Enpaia-Censis, per Generazione Z e Millennials l’agricoltura sostenibile rappresenta i valori della società che desiderano vivere, opportunità di lavoro e un traino di ripresa.
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Chi sono i giovani GenZ e Millennials
L’istituto Piepoli, in un recente studio, ha cercato di tracciare un ritratto approfondito di queste due giovani generazioni. I nati tra il 1980 e il 1994, sono definiti appartenenti alla “Generazione Y” o anche “Millennials” in quanto divenuti maggiorenni nel nuovo millennio.
Si può dire che rappresentino una generazione transitoria, tra passato e futuro. Hanno visto nascere internet, assistito all’esplosione dei social network, sono la prima generazione digitalizzata e hanno vissuto l’abbattimento delle barriere culturali grazie alla rete. Una generazione di idealisti, definiti impazienti per via della tendenza, ereditata dai genitori, di avere sempre un riconoscimento esterno e immediato, una gratifica sul piano personale. Avventurosi, di mentalità aperta e cittadini del mondo.
Gli appartenenti alla “Generazione Z”, chiamati anche Centennials, sono i nati dal 1995-2010 in poi. I valori su cui si fonda il loro orientamento sono il fare, il creare, il lasciare il segno. Completamente immersa nel digitale, questa generazione vive online, utilizzano in media 5 dispositivi (contro i 3 dei Millennials) e la loro dimensione è molto più visuale che testuale.
Un aspetto fondamentale che li differenzia è lo spirito di intraprendenza. Mentre i Millennials aspettano di essere scoperti, i giovani della generazione Z sono “pronti a sgobbare pur di riuscire”. Sono ancora più ecologisti dei millennials e desiderano provocare direttamente un impatto positivo sulla vita delle persone, lasciando in prima persona un segno innovativo nel mondo.
Perché l’agricoltura sostenibile esprime il mondo che vorrebbero vivere
Secondo lo studio intitolato “La riscoperta dell’agricoltura nella youth economy”dell’ Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis, per 9 giovani su 10 sostenibilità ambientale e lotta al riscaldamento globale sono la priorità nell’agenda italiana del futuro prossimo. Nell’agricoltura GenZ e per i millennials trovano un’opportunità di lavoro perché questo settore, prima e meglio degli altri, ha interpretato tali priorità.
Lo studio si è concentrato e interrogato sul rapporto delle nuove generazioni con la terra, con la produzione e il consumo del cibo, con l’impresa e il lavoro in agricoltura.
Secondo la ricerca, l’agricoltura sostenibile per i giovani si traduce anche in concrete opportunità lavorative, con l’88,7 per cento dei giovani convinto che essa generi occupazione di qualità, con valori che arrivano all’89,5 per cento tra i giovanissimi della generazione Z.
Il 60 per cento della generazione Z (composta dai 15-24enni) considera gli agricoltori il soggetto che più degli altri ha operato per rendere il sistema alimentare sostenibile. Inoltre, per il 51,7 per cento dei giovani l’agricoltura si rilancerà prima di altri settori nel post Covid-19 e per l’82 per cento la sua ripresa sarà decisiva per quella di altri ambiti oggi in difficoltà, dal turismo alla filiera del food, con valori che restano trasversali a millennials e generazione Z.
Quasi il 91,7% dei giovani italiani è favorevole a dare aiuti alle imprese agricole che scelgono di investire nelle tante forme di sostenibilità ambientale.
Come Genz e Millennials vogliono il futuro
Secondo i giovani, il futuro è fatto di meno sprechi, più prodotti locali e meno plastica. Hanno idee precise e vogliono vivere i prossimi anni tra digitale e sostenibilità.
I giovani si stanno riavvicinando quindi all’agricoltura non in quanto riscoperta del passato, ma perché rappresenta un sistema di pratiche e valori in sintonia con il mondo che vorrebbero, fatto di attenzione ad ambiente, persone e comunità, molto diverso dalla società in cui si sono abituati a vivere.
I giovani in agricoltura
Solo l’11% di tutte le aziende agricole dell’Unione europea è gestito da agricoltori al di sotto dei 40 anni. Nel 2015 l’UE ha intervistato più di 2.000 agricoltori al di sotto dei 40 anni, contribuendo all’elaborazione delle politiche dell’UE e a individuare meglio le esigenze dei giovani agricoltori.
Il sondaggio ha dimostrato che la preoccupazione più considerevole riguarda l’acquisto o l’affitto dei terreni. Inoltre, ha evidenziato le difficoltà nel reperire risorse e sostegni finanziari, oltre alla manodopera qualificata.
I sostegni disponibili nel mondo agricolo per i giovani
Il sostegno per i giovani agricoltori nella nuova Pac 2023-2027 sarà su due pilastri: quello complementare al reddito e quello per l’insediamento. Inoltre, i programmi di sviluppo rurale spesso prevedono misure supplementari per aiutare i giovani agricoltori ad avviare la loro attività.
Tale sostegno può comprendere sovvenzioni, prestiti o garanzie concepiti per favorire lo sviluppo di aziende agricole o fornire consulenza sul modo migliore di entrare nel settore agricolo.
Aziende multifunzionali con GenZ e Millennials
Grazie alle competenze che vanno acquisendo, le aziende agricole diventano multifunzionali e più green con i giovani della Generazione Z e Millennials che ne colgono l’opportunità di lavoro. La professionalità, l’innovazione e la passione dei giovani in agricoltura porta le loro aziende ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento rispetto alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento e il 50 per cento di occupati per azienda in più.
Non solo under 35 che portano avanti l’azienda agricola di famiglia, ma anche agricoltori di prima generazione: scommettono sulla campagna, vista sempre più come opportunità occupazionale e di crescita professionale. Sono sempre più numerosi i giovani che decidono di coltivare con il metodo biologico e che si associano a servizi innovativi che permettono un contatto diretto con i consumatori. Composte e progettate da giovani sono anche le nuove startup che puntano alla sostenibilità nell’agrifood di cui abbiamo parlato qui.
Un esempio è Biorfarm, comunità agricola digitale attraverso cui si può adottare un albero supportando i piccoli agricoltori e ricevere a casa prodotti agricoli biologici direttamente dall’agricoltore. Grazie all’aiuto della tecnologia 4.0 si porta innovazione nelle aziende, anche attraverso la biodiversità e la diversificazione.
Si punta sull’aumentare la consapevolezza nel consumatore, sull’economia circolare, sul turismo rurale. Si cerca anche di mettere in pratica gli stimoli provenienti dalla formazione e dal continuo aggiornamento.
ITS Agro per GenZ e Millennials
In un’ottica di agricoltura 4.0 e di sostenibilità l’Agri Manager è la figura in grado di sostenere i giovani GenZ e Millennials che vedono nell’agricoltura un’opportunità di lavoro.
Il Corso di specializzazione in Agri Manager di imprese agrarie, agroalimentari e agrituristiche è l’unico che consente agli studenti di ottenere una formazione per gestire, sviluppare ed innovare le aziende. Lo studente acquisisce competenze da subito spendibili nel mondo del lavoro agrifood, ma anche competenze necessarie per applicare le tecnologie 4.0 nella gestione dei processi agrari, agroalimentari e gestionali.
Da oltre 20 anni nel settore del marketing, gestione del personale e della formazione aziendale, mi occupo di promozione e comunicazione per i Centri di Formazione Professionale della Provincia di Viterbo, per diverse aziende del comparto agroalimentare e per ITS Agroalimentare.