Pubblicato il 30 Giugno, 2021 da Cristian Borgna
Nuovi scenari: Blockchain, innovazione tecnologica e sviluppo dell’agroalimentare
Efficienza, innovazione e cybersecurity: sono queste le tre priorità sulle quali si focalizza oggi buona parte dell’attenzione delle imprese e in tutte queste l’applicazione della Blockchain può “fare la differenza”. Vediamo di seguito una sintetica spiegazione di che cos’è la blockchain, come funziona e come si può applicare nell’agrifood.
Indice argomenti
Che cos’è la Blockchain
La Blockchain è una particolare tecnologia di registro distribuito (DLT: Distributed Ledger Technology), in grado di registrare scambi e informazioni in modo sicuro e permanente, mediante la condivisione di un database che rimuove essenzialmente la necessità degli intermediari i quali, in precedenza, erano tenuti ad agire come terze parti di fiducia per verificare, registrare e coordinare i dati.
Si tratta quindi di una sorta di registro delle transazioni dove i dati non sono memorizzati su un solo computer, ma su più macchine collegate tra loro via Internet. Il collegamento avviene attraverso un’applicazione dedicata che permette di interfacciarsi con la “catena” fatta di blocchi di dati che memorizzano transazioni.
Per essere consolidato all’interno di un blocco ogni dato e successivamente ogni blocco, prima di essere inserito nella “catena”, viene sottoposto a un processo di validazione.
Come funziona la Blockchain
Prima di procedere dobbiamo prendere dimestichezza con due termini: nodi della blockchain e miner.
I primi sono i computer della rete che hanno scaricato la blockchain nella loro memoria. Chiunque può diventare un nodo tramite l’apposito programma. I secondi sono coloro che effettuano il controllo delle transazioni. Usano computer molto potenti e un protocollo di validazione piuttosto complesso. Il termine ormai condiviso per questa operazione è “minare”, italianizzando il termine inglese to mine ossia estrarre.
Il protocollo di validazione (che definisce gli algoritmi validanti e chi può essere un miner) rappresenta dunque l’elemento principale della blockchain. È proprio da questo che dipendono sostanzialmente la velocità della catena e la sua sicurezza. Gli algoritmi che governano questo processo non solo validano che ogni nuova immissione risponda a determinati criteri, ma impediscono anche che possano essere manomessi i dati già presenti nella catena.
Esistendo vari tipi di protocollo, è importante sottolineare che non necessariamente un protocollo è migliore di un altro.
Le caratteristiche della Blockchain
Le caratteristiche fondamentali della Blockchain che ne hanno determinato il successo e l’applicazione ai diversi settori di un mondo in continuo sviluppo sono sostanzialmente 7:
- Digitalizzazione: trasformazione dei dati in formato digitale.
- Decentralizzazione: le informazioni vengono registrate distribuendole tra più nodi per garantire scurezza informatica.
- Tracciabilità dei trasferimenti: ciascun elemento sul registro è tracciabile in ogni sua parte e se ne può risalire all’esatta provenienza.
- Disintermediazione: le piattaforme consentono di gestire le transazioni senza intermediari, ossia senza la presenza di enti centrali fidati.
- Trasparenza e Verificabilità: il contenuto del registro è trasparente e visibile a tutti ed è facilmente consultabile e verificabile.
- Immutabilità del registro: una volta scritti sul registro, i dati non possono essere modificati senza il consenso della rete.
- Programmabilità dei trasferimenti: possibilità di programmare determinate azioni che vengono effettuate al verificarsi di certe condizioni.
Gli ambiti di applicazione della Blockchain
La grande attenzione sulla Blockchain porta in grembo anche tanta confusione. Nonostante l’Hype mediatico degli ultimi anni viene da chiedersi quali possano essere effettivamente gli ambiti di applicazione di questa tecnologia e quali i settori che meglio possono sfruttare i benefici e le proprietà rivoluzionare della Blockchain.
Quello più avanzato è sicuramente quello finanziario, anche se sono ormai giornalieri gli annunci di utilizzi al di fuori di esso, come, ad esempio, nel campo assicurativo, nei servizi per il cittadino, nell’assistenza sanitaria, nel commercio al dettaglio, nel campo immobiliare, nella logistica e nel settore agroalimentare.
La Blockchain nel settore agroalimentare
Quotidianamente ci confrontiamo con i sempre più numerosi cambiamenti climatici in atto e con i rischi ad essi associati. Addetti ai lavori del settore, scienziati e politici denunciano la necessità di azioni urgenti ma ad oggi, i vari tentativi attuati per raggiungere una sinergia globale risultano inefficienti e insufficienti. Ne consegue che, per far fronte alle sfide contingenti è necessario utilizzare leve tecnologiche come la blockchain, coadiuvata dall’IoT (Internet of Thngs) e dall’intelligenza artificiale, per trasformare l’intera filiera alimentare in nome di una maggiore sostenibilità e, al contempo, raggiungere la trasparenza lungo tutta la catena di approvvigionamento, oltre a ridurre frodi alimentari e migliorare la sicurezza alimentare.
Leggi anche: Il ruolo della filiera agroalimentare nella Bioeconomia Circolare
La blockchain, se integrata con le ultime tecnologie IoT per l’acquisizione dei dati, ha un enorme potenziale nel settore agroalimentare. Se da un lato le soluzioni IoT collegano il mondo fisico e digitale, acquisendo dati come temperatura e umidità durante il trasporto o lo stoccaggio del prodotto, dall’altro lato la blockchain fornisce una piattaforma sicura e immutabile in cui questi dati possono essere archiviati e resi accessibili a ogni attore della catena di approvvigionamento.
Secondo alcuni di settore la blockchain, coadiuvata da altri strumenti, sarà sempre più impiegata in campo agroalimentare garantendo diversi vantaggi, quali:
- una semplificazione della catena di approvvigionamento e una riduzione dei costi dei rivenditori
- una conformità normativa più snella
- un miglioramento delle tempistiche legate al processo di ritiro degli alimenti
- un considerevole risparmio in termini di frodi alimentari a livello globale.
Inoltre, secondo la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) le tecnologie blockchain contribuiranno a costruire un “contratto immutabile” tra i vari attori della catena di approvvigionamento, consentendo un’ulteriore trasparenza nel sistema al fine di:
- ridurre il numero di intermediari nella rete della catena di approvvigionamento
- ridurre i costi di transazione
- aumentare l’efficienza.
Blockchain per tracciare le risorse e ridurre i rischi di frode alimentare
La tecnologia di blockchain se da un lato può garantire la trasparenza, offrire un modo sicuro per tracciare e trasferire le risorse attraverso le catene di approvvigionamento, dall’altro lato può aiutare a mitigare i rischi di frode alimentare e sicurezza.
Considerando che un prodotto alimentare su dieci risulta adulterato o etichettato in modo errato, grazie a questa tecnologia i prodotti manomessi possono essere facilmente identificati e isolati, evitando costosi richiami generalizzati di prodotti. Di fatto, individuando i lotti contaminati, i prodotti sicuri possono essere conservati sugli scaffali dei negozi e non inviati alle discariche, riducendo, in questo modo, la quantità di rifiuti alimentari.
Vale la pena evidenziare che la blockchain comporta anche vantaggi economici e consente di accelerare le transazioni e i pagamenti agli agricoltori e di prevenire la coercizione sui prezzi e i pagamenti retroattivi, comuni all’industria alimentare. Si ritiene, inoltre, che le dinamiche dell’industria alimentare – con l’introduzione della blockchain – sono destinate a mutare, dal momento che la nuova tecnologia potrebbe ridurre il potere delle multinazionali del settore food e delle GDO, che attualmente stabiliscono i prezzi, dettano le varietà dei prodotti e le specifiche di qualità.
Di fatto, rimuovendo gli intermediari, i coltivatori possono stabilire rapporti diretti con i rivenditori, gli operatori della ristorazione ed i consumatori.
La più grande rivoluzione, tuttavia, avverrà a livello dei consumatori che, diventando sempre più esigenti quando acquistano prodotti alimentari e più attenti ai parametri di sostenibilità, saranno in grado di accedere, grazie alla blockchain, ad informazioni sugli attributi ambientali, etici, sostenibili e di salute.
Da leggere: Il mondo dei finanziamenti in agricoltura (a fondo perduto): coordinate per orientarsi
Blockchain: Luci e Ombre
La blockchain è certamente utilizzabile come soluzione tecnologica innovativa in quanto valorizza l’informazione a supporto delle transazioni e delle comunicazioni nell’ambito delle filiere agroalimentari. Tuttavia, dobbiamo ricordare che solo attraverso una corretta implementazione della stessa è possibile contribuire in maniera efficace alla valorizzazione del rapporto di fiducia fra le parti interessate (aziende, GDO, consumatori ed enti istituzionali preposti). Pertanto, la blockchain per il settore agroalimentare dovrebbe garantire:
- facilità di applicazione;
- flessibilità nel gestire informazioni diverse, variabili nel tempo e in grado di supportare requisiti diversi a fronte delle esigenze dei clienti;
- accessibilità ai dati ai soli soggetti qualificati ed autorizzati dal capo-filiera;
- interoperabilità fra diverse blockchain in modo da garantire il “dialogo” con eventuali altre blockchain di clienti e fornitori;
- possibilità di acquisire informazioni dalle banche dati ufficiali (fascicolo aziendale, catasto terreni, ricetta elettronica etc.).
Grazie all’implementazione della blockchain possono essere conseguiti nel settore agroalimentare alcuni fondamentali obiettivi, quali:
- maggiore semplificazione e dematerializzazione della documentazione;
- garanzia di semplificazione in termini di rapporti, gestione dei dati, distribuzione organizzata;
- strategico supporto alla comunicazione innovativa ed all’ identificazione dei prodotti.
Purtroppo, ad oggi, molte informazioni pubbliche sono di difficile reperibilità e/o consultazione; ne consegue che le imprese sono costrette a mantenere la documentazione cartacea e, pertanto, sarebbe auspicabile che l’adozione della tecnologia blockchain, a livello di filiere agroalimentare, fosse parte integrante di una strategia maggiormente strutturata a livello Paese.
Conclusioni
La blockchain, come detto, è una tecnologia promettente con innumerevoli vantaggi e, se utilizzata insieme all’IoT, permette di avere una catena di approvvigionamento alimentare trasparente, di ridurre le frodi alimentari e di costruire la fiducia dei consumatori. Tuttavia, lo sviluppo ulteriore di questa tecnologia potrà essere garantito solo se i vari attori del settore agroalimentare saranno in grado di creare le sinergie necessarie con le autorità governative per costruire un piano completo di implementazione della blockchain a livello non solo nazionale ma anche europeo e globale.
Non dimentichiamo, inoltre, che l’utilizzo consapevole di questa tecnologia, pur considerando le luci e le ombre ad essa associate, può consentire alle aziende virtuose di migliorare i processi di produzione e distribuzione, fornendo al consumatore finale un prodotto migliore, di più alta qualità e che risponda meglio alle aspettative di trasparenza della tracciatura della filiera.
La blockchain può rivelarsi, altresì, una leva strategica per la riduzione degli sprechi alimentari e per una maggiore consapevolezza di quello che si consuma, dal momento che prodotti di qualità superiore impattano positivamente sulla salute dei consumatori e sulla loro qualità della vita.
L’innovazione digitale è destinata a ricoprire un ruolo sempre più importante e riconosciuto da parte degli operatori del settore agroalimentare, grazie alla capacità di rendere più efficienti le singole attività agricole e fungere da leva strategica in grado di garantire maggiore competitività al comparto nello scenario internazionale.
Collaboro con la Fondazione ITS Agroalimentare di Viterbo dal 2013 in qualità di tutor e facilitatore nei percorsi di formazione. Dal 2019 mi occupo della gestione amministrativa dei Centri di Formazione Professionale della Provincia di Viterbo.