
Pubblicato il 10 Aprile, 2025 da Redazione ITS Agro
Tecnici green, digitali e relazionali: chi sono e perché servono nel settore agroalimentare
Negli ultimi anni il mondo del lavoro ha subito una trasformazione profonda, accelerata da transizioni ecologiche, digitali e nuove esigenze sociali. In questo contesto, il settore agroalimentare sta evolvendo verso modelli produttivi più sostenibili, intelligenti e relazionali. Questo cambiamento genera una crescente richiesta di figure professionali capaci di integrare competenze ambientali, tecnologiche e comunicative.
Sono i cosiddetti tecnici green, digitali e relazionali: professionisti capaci di affrontare le sfide complesse di oggi, in un settore sempre più strategico per l’economia e la salute del pianeta.
Indice argomenti
Cosa si intende per tecnici green, digitali e relazionali
Questa espressione definisce una nuova generazione di professionisti dotati di competenze trasversali che rispondono alle trasformazioni sistemiche del settore agroalimentare.
● Green
Competenze legate alla sostenibilità, all’agricoltura rigenerativa, alla gestione delle risorse naturali, al rispetto della biodiversità e alla progettazione di processi produttivi a basso impatto ambientale.
● Digitali
Capacità di utilizzare strumenti tecnologici avanzati (IoT, big data, intelligenza artificiale, blockchain, software gestionali) per migliorare l’efficienza produttiva, il monitoraggio ambientale, la tracciabilità e la promozione agroalimentare.
● Relazionali
Competenze soft che comprendono lavoro in team, comunicazione efficace, gestione delle relazioni con clienti, enti pubblici, partner e comunità locali. Fondamentali anche per chi lavora in ambiti educativi o nel marketing territoriale.
Un mercato del lavoro in evoluzione: dati e tendenze
Secondo l’indagine Excelsior (Unioncamere – ANPAL, 2023), oltre il 70% delle imprese agroalimentari fatica a reperire profili tecnici con competenze green e digitali. Un dato che conferma il mismatch tra domanda e offerta e segnala l’urgenza di colmare questo gap formativo.
Il rapporto GreenItaly 2023, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, prevede che:
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1,3 milioni di assunzioni nel triennio 2023-2025 richiederanno competenze green;
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Il 38% delle nuove figure tecniche dovrà possedere skill digitali evolute;
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Le competenze relazionali sono determinanti per il 61% delle imprese del comparto agroindustriale.
Il Piano Nazionale per le Competenze Green, pubblicato nel 2023 dal Ministero dell’Ambiente, delinea il quadro di riferimento per formare figure in grado di accompagnare la transizione ecologica del sistema produttivo italiano. Viene definito chiaramente il profilo di “tecnico della sostenibilità” o Sustainability Manager, figura ibrida capace di tradurre l’innovazione ambientale in processi operativi ed economici concreti. (Fonte).
Per una definizione ufficiale del profilo professionale del Sustainability Manager, si può fare riferimento alla Prassi di Riferimento UNI/PdR 109:2021.Questo documento, pubblicato dall’Ente Italiano di Normazione (UNI) in collaborazione con Intertek, Confassociazioni e CSR Manager Network, stabilisce i requisiti relativi alle attività professionali nell’ambito della sostenibilità. In particolare, la Parte 1 (UNI/PdR 109.1:2021) definisce i requisiti per il Sustainability Manager e il Sustainability Practitioner, delineando le competenze e le responsabilità necessarie per questi ruoli: https://www.uni.com/professionisti-della-sostenibilita-ecco-la-uni-pdr-109/
I profili professionali più richiesti
All’interno del settore agroalimentare, la richiesta di profili ibridi, competenti e capaci di integrare sostenibilità, innovazione e relazioni, è in costante aumento. Di seguito, alcune figure già oggi molto ricercate:
● Agri Manager 4.0
Tecnico capace di gestire un’impresa agricola integrando innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e gestione economica. Utilizza strumenti come sensori, software gestionali, piattaforme IoT e tecniche di precision farming per ottimizzare le rese, ridurre i costi e migliorare l’impatto ambientale.
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● Green & Garden Manager
Figura professionale esperta nella gestione del verde urbano e periurbano. Interviene nella progettazione di parchi, giardini, spazi pubblici e aree verdi residenziali con una logica sostenibile. Acquisisce competenze tecniche come il tree climbing, l’irrigazione intelligente, la progettazione con piante autoctone e la bioarchitettura del paesaggio.
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● Tecnico Superiore in management del settore olivicolo – oleario
Figura altamente specializzata nella gestione innovativa della filiera olivicola, dalla produzione alla trasformazione, fino al marketing dell’olio extravergine. Padroneggia tecniche agronomiche sostenibili, controllo qualità, valorizzazione del territorio e comunicazione del prodotto.
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● Esperto in comunicazione e sostenibilità agroalimentare
Figura trasversale che opera nella promozione, nel marketing e nella divulgazione dei valori della sostenibilità agroalimentare. Gestisce progetti di comunicazione per aziende, enti pubblici e associazioni, con competenze in storytelling ambientale, campagne educative, social media e relazioni con il territorio.
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● Manager Agrituristico
Tecnico con una visione strategica integrata dell’impresa agrituristica. Unisce competenze in gestione economico-finanziaria, accoglienza, sostenibilità ambientale e valorizzazione del patrimonio culturale locale. Progetta esperienze turistiche autentiche e rigenerative, promuove il marketing territoriale, sviluppa attività educative e culturali legate al cibo e alla ruralità.
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● Tecnico del Verde
Figura professionale specializzata nella realizzazione e manutenzione del verde ornamentale, sportivo e funzionale. Si occupa della gestione sostenibile delle aree verdi, progettazione paesaggistica e arboricoltura. Ha competenze in irrigazione, potatura, scelta delle essenze, controllo fitosanitario e uso di macchinari. È molto richiesto in aziende florovivaistiche, enti pubblici e studi di progettazione.
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La risposta degli ITS alla nuova domanda professionale
Gli ITS Agroalimentari rappresentano la risposta formativa più solida alla richiesta crescente di tecnici specializzati green, digitali e relazionali.
Secondo INDIRE, oltre l’80% dei diplomati ITS trova lavoro entro 12 mesi dalla fine del corso. Nei percorsi agroalimentari questo dato è ancora più elevato, grazie al forte legame con le imprese e al taglio laboratoriale dei percorsi.
I vantaggi dei percorsi ITS:
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Approccio esperienziale con oltre 50% di formazione pratica
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Tirocini in azienda e project work con imprese del territorio
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Titolo riconosciuto a livello europeo (EQF 5)
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Formazione aggiornata con i fabbisogni reali del mercato
Nuove competenze per un’agricoltura che cambia
L’agroalimentare non è più solo terra e tradizione, ma innovazione, sostenibilità e relazione. Le imprese cercano oggi professionisti in grado di interpretare e guidare questi cambiamenti. I tecnici green, digitali e relazionali rappresentano il cuore di questa trasformazione.
Scegliere un percorso ITS in agroalimentare significa anticipare il futuro e contribuire a costruire un sistema produttivo più intelligente, responsabile e inclusivo. È un’occasione concreta per inserirsi nel mondo del lavoro con competenze strategiche, moderne e spendibili in tutta Europa.

L’ITS Agroalimentare del Lazio propone corsi professionalizzanti post diploma per formare tecnici di processi gestionali, commerciali, di marketing, promozione e tutela dei prodotti agro-industriali.